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Capisco che è estremamente complicato riuscire a dire qualcosa di nuovo e di originale su uno degli autori/attori più amati degli ultimi 50 anni.
In parte Martone ci è riuscito, facendo, io credo, principalmente un omaggio di affetto, senza alcuna ambizione ad un’opera da concorso o cose del genere.
Ho trovato interessante soprattutto il parallelismo tra il cinema di Troisi e quello di Truffaut, oltre a qualche altra chicca ritrovata qua e là soprattutto grazie ad una figura che nella vita di Massimo ha avuto un’importanza enorme: Anna Pavignano.
Avevamo letto il suo nome in tutti i primi film di Troisi ma nessuno ne conosceva il viso, la voce, le espressioni.
E ritrovarla oggi, donna di una certa età, serena e consapevole, erede di mille segreti che furono di Massimo, beh, è stata una cosa adorabile e sorprendente per tutti noi che abbiamo adorato il suo cinema.
Ho trovato invece piuttosto ridondanti le riflessioni di Piccolo e Sorrentino, a mio parere hanno aggiunto poco alla figura del genio di San Giorgio a Cremano. A volte gli “intellettuali” sono meno profondi di quello che si vuol fare credere.
E comunque leggere gli appunti di Massimo scritti di suo pugno in momenti del tutto particolari della sua vita, beh.. solo quello vale l’intero prezzo del biglietto.
Grazie Mario, e soprattutto grazie Anna.
Massimo vive: il suo povero cuore batte ancora nel cuore di chi lo ha amato e continua a farlo.
Dino De Angelis
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